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I Vigneri

Nel 1435 veniva fondata a Catania la Maestranza dei Vigneri. Questa associazione di viticoltori dell’Etna aveva come obiettivo principale quello di permettere alle nuove generazioni di apprendere come coltivare le vigne e come produrre vino nel territorio del più alto vulcano d’Europa. Quasi sei secoli dopo, Salvo Foti fa rinascere l’associazione dei Vigneri. Salvo aveva capito che per produrre un vino davvero Etneo e non solo un vino prodotto sull’Etna non si poteva che partire dagli uomini autoctoni della Muntagna. Intorno a sé, Salvo vedeva come le antiche conoscenze viticole rischiavano di scomparire con una generazione che andava invecchiando. Ecco allora l’intuizione di creare un gruppo di uomini con i quali recuperare le antiche vigne etnee, uomini di tutte le età proprio come le viti che curano dove i vecchi possono passare ai giovani i loro gesti e la loro sapienza.

Gli uomini

I Vigneri sanno fare tutti i lavori che, nell’arco dell’anno bisogna svolgere nelle vigne, proprio com’è sempre stato sull’Etna: potano, arano, impiantano e innestano, riparano i muri a secco che sostengono gli impervi terrazzamenti in pietra lavica. Ogni ottobre sono i protagonisti della grande festa che è la vendemmia sul vulcano, ripetendo gli stessi gesti dei primi Vigneri del Quattrocento.

Il consorzio

Cinque produttori, vecchie vigne, sparse per la Sicilia: dall’Etna fino a Caltagirone e Vittoria. Li unisce il gruppo dei Vigneri, che sotto la guida di Maurizio Pagano e di Salvo Foti lavorano in vigna. Il gruppo si fonda sul rispetto per il territorio e la filosofia vitivinicola comune: viti allevate ad alberello, vitigni autoctoni, tutela dell’ambiente e rispetto dell’Uomo.

La Bottiglia

Ogni produttore del consorzio mantiene la propria identità, ma comunica la sua adesione alla filosofia comune imbottigliando i suoi vini nella bottiglia de I Vigneri, che riporta in rilievo il simbolo del consorzio, quell’alberello che ha le sue radici nel 1435.